La mostra è frutto di un’operazione di crossover. L’artista Elton Kore, lasciandosi ispirare dai capolavori figurativi della collezione d’arte dell’avvocato Paolo Pugliese, ha realizzato cinque opere uniche: sarà il visitatore a doverle rintracciare all’interno del percorso. Si assisterà a un dialogo tra passato e presente: artisti del XX secolo del calibro di Daniel Bec, Lorenzo Garaventa, Giancarlo Gelsomino e Roberto Anfossi vengono reinterpretati dall’arte di Elton Kore, fatta di impasti cromatici a forte potenza emozionale che definiscono precise strutturazioni spaziali, riuscendo a coniugare in maniera impeccabile espressività e rigore formale. Attraverso la raffigurazione di porte e finestre a delimitare le scene dipinte, lo spettatore viene portato dal reale oggettivo tangibile del telaio che circoscrive e delimita una veduta ad una visione che va al di là del reale e si spande, perdendosi in una sorta di dilatazione cerebrale che trasforma la natura esteriore in paesaggio interiore. Perdersi nella materia senza opporvi resistenza e abbandonarsi al magma di pennellate che si stagliano sulle tele, conducono lo spettatore verso nuovi, dilatati, orizzonti visivi, nei quali il confine tra sé e fuori da sé diventa labile. È la concretezza delle pennellate materiche l'unico punto saldo che consente di non perdersi nell'infinito interiore di cui si è avuta intuizione. Ne risultano opere intense, stimolanti e ricche di possibilità interpretative.